Cervello di gallina?

La gallina è un animale molto sensibile e dal comportamento ben più complesso di quanto immaginiamo.
Roberto Marchesini

Roberto Marchesini

Filosofo, etologo, zooantropologo, saggista e fondatore di SIUA – Istituto di formazione zooantropologica.

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Senza ombra di dubbio i polli sono tra gli animali più maltrattati e sottostimati del regno animale e non solo dalla nostra società, dove la maggior parte di loro vive in allevamenti intensivi – vere e proprie “fabbriche di uova”, ma a ben vedere in tutti i paesi del mondo galli e galline sono sfruttati e ritenuti esseri stupidi e senza cervello.

In qualunque posto uno vada troverà galline appese a testa in giù, rinchiuse in gabbie minuscole oppure segregate dentro a batterie in condizioni di sovraffollamento. Anche quando sentiamo parlare di “galline allevate a terra”, la realtà è ben diversa da quella che possiamo immaginare: in questo tipo di allevamento gli animali passano la loro breve vita stipati in capannoni senza accesso all’esterno e alla luce naturale.

Più in generale la produzione delle uova ha davvero un costo molto alto: non tutti sanno ad esempio che alla schiusa, i pulcini maschi vengono uccisi subito perché non possono fare le uova e sono solo un peso di cui disfarsi il più presto possibile. Ecco, tutto questa sofferenza viene fatta passare per una cosa “normale” quasi che questi animali non sentissero il dolore, non avessero esigenze particolari, fossero come degli oggetti di cui disporre a nostro piacimento tant’è che nel linguaggio comune si sente spesso dire: «sei stupido come una gallina!».

In realtà la gallina è un animale molto sensibile e dal comportamento molto complesso. Questa constatazione ci dovrebbe far avvicinare al mondo delle galline in un modo differente per conoscere la loro capacità di sentire il dolore, di vivere le relazioni sociali e di apprendere. Così facendo, non solo eviteremmo atteggiamenti di disprezzo ma staremmo molto più attenti nel rispetto di questi animali meravigliosi.

Ecco allora alcune peculiarità. La gallina è un animale che ha un comportamento sociale molto complesso, vive in gruppo e sa molto bene come organizzarsi. Le galline, infatti, si conoscono tra loro e ognuna assume una determinata posizione sociale all’interno del gruppo di riferimento, il maschio ad esempio, si preoccupa sempre di avvertire le altre galline quando trova del cibo.

Esiste un verso particolare che il gallo riproduce per avvertire e richiamare gli altri elementi del gruppo così come esistono altri versi per indicare che c’è un pericolo in agguato. Si può dire quindi che esiste un dizionario della comunicazione del gallo dove ogni suono significa un particolare messaggio che gli altri soggetti sono in grado di interpretare. La gallina poi, è un animale che ha una grandissima sensibilità, riesce ad avvertire gli ultrasuoni e tutti i movimenti tellurici come i terremoti, i maremoti, etc.

Questi animali sentono il loro avvicinarsi manifestando comportamenti di allarme. Non a caso un tempo l’uomo osservando il comportamento dei polli imparava ad anticipare le calamità naturali. Si tratta poi di un animale che ha un forte bisogno di vivere all’aperto anche se non vola (anche se, a dire il vero, è in grado di fare dei piccoli voli) sente il bisogno di aprire le ali, di scorrazzare e di muoversi in libertà, di poter salire sugli alberi di notte. Tutti questi comportamenti vengono preclusi quando questi animali vengono rinchiusi dentro gli allevamenti o in generale in spazi ridotti.

Infine è un animale che è molto bravo ad apprendere: si è visto infatti che riesce ad apprendere attraverso la conseguenza delle proprie azioni, ovvero se un’azione produce un beneficio, la gallina la ripropone se invece produce un problema, tende ad evitarla.

È capace ovvero di osservare le conseguenze delle proprie azioni (gli etologi chiamano questo processo “apprendimento per conseguenza”), ed è inoltre molto curioso verso ciò che lo circonda ovvero è in grado di sviluppare un “apprendimento per esplorazione ambientale”. Ma su tutto è un animale particolarmente portato “all’apprendimento imitativo”: si è visto che se una gallina osserva altre galline perlustrare delle ciotole alcune rosse (con cibo) e altre blu (vuote), se posta nella stessa situazione, perlustrerà per prima le ciotole rosse, sicura di trovarvi del cibo.

Questo comportamento non è un’imitazione passiva ma un’imitazione attiva, ovvero sceglie in base al risultato ottenuto dalle altre galline. Si tratta di un animale che in termini di elasticità mentale e apprendimento è davvero molto capace! Come ultima cosa non tutti sanno che le galline non hanno niente da invidiare a cani e gatti come animali da compagnia. Sono animali capaci di essere molto affettuosi ed è davvero assurdo, paragonato a quello che ci potrebbero dare in termini di relazione, pensare a come sono costrette a vivere.


* Articolo tratto da MarchesiniEtologia.it con il permesso dell’autore.

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Siua, Istituto di Formazione Zooantropologica, nasce a Bologna nel 1997 da un’idea di Roberto Marchesini, etologo e fondatore della zooantropologia, la disciplina che si occupa della relazione tra l’essere umano e le altre specie, e studioso di scienze cognitive. Ben presto questo progetto ha visto l’adesione di molti ricercatori e oggi il parco docenti interni di Siua è molto vasto comprendendo una molteplicità di aree professionali. Fin dal suo esordio, Siua si propone di sensibilizzare sul valore della relazione con la natura, attraverso progetti didattici per le scuole e attraverso la formazioni di professionisti in grado di favorire tale incontro. I valori di Siua possono essere riassunti nel concetto di empatia: riconoscere l’importanza delle caratteristiche di specie, cercare una consonanza accogliendo i bisogni e le istanze, rimarcare il principio del rispetto.

Maggiori info: www.siua.it

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