Galline ovaiole: perché è necessario migliorare le attuali leggi sul loro benessere

Le condizioni in cui vivono questi animali negli allevamenti e a che punto siamo della transizione cage-free.
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La proposta di revisione della legislazione europea sul benessere animale, prevista entro la fine del 2023, sarà cruciale per un reale cambiamento delle condizioni di vita degli animali allevati. Per quanto riguarda le galline ovaiole, è probabile che la Commissione si pronunci per una transizione graduale e a lungo termine verso sistemi di allevamento senza gabbie, processo che in alcuni Stati membri è già iniziato e che potrebbe vedere la sua conclusione in tutta Europa entro qualche anno.
Qual è la vita delle galline costrette in gabbia oggi? Come sta procedendo il passaggio al cage-free in Italia e negli altri Paesi?

Quali sono i problemi di benessere delle galline ovaiole in Europa?

Le galline ovaiole sono esseri senzienti, quindi in grado di sentire gioia, piacere, ma anche paura e dolore, e animali intelligenti. Il loro benessere in Europa non è ancora efficacemente tutelato e infatti abbiamo ancora casi in cui:

  • soffrono per la mancanza di spazio, infatti nelle gabbie arricchite in cui sono costrette a vivere milioni di galline, ciascuna ha solo 600 centimetri quadrati a disposizione (meno dell’area di un foglio A4, che corrisponde a 623,7 centimetri quadrati), contro i 2500 minimi per garantirne il benessere. Questo causa forti limitazioni nei movimenti;
  • sono soggette al taglio del becco, poiché l’aggressività alimentata dalla reclusione porta le galline a beccarsi l’una con l’altra. Per impedire di ferirsi, viene loro tagliato il becco, una mutilazione dolorosa che potrebbe essere evitata migliorando le condizioni di benessere;
  • non possono esprimere i comportamenti della loro specie, in natura le galline trascorrono circa il 50% del loro tempo a becchettare, razzolare e dedicarsi ai bagni di sabbia. Le gabbie arricchite, dotate di nido, posatoio e lettiera, non soddisfano completamente questi bisogni, in quanto gli uccelli possono nutrirsi solo attraverso mangiatoie e la lettiera si consuma in poco tempo, fornendo un beneficio di breve durata;
  • vivono in spazi scomodi e dannosi e ciò provoca una resistenza della ossa minore che, a sua volta, porta a un maggior numero di fratture e deformazioni. I pavimenti in filo metallico delle gabbie causano dolore nelle galline e spesso non sono sufficientemente igienizzati.

È evidente che le condizioni delle galline ovaiole in gabbia sono critiche e che è urgente una modifica delle leggi che regolano il benessere di questi animali. Come si sta procedendo in Europa e in Italia, allo stato attuale, per migliorare la vita di questi uccelli?

Transizione cage-free: la situazione europea

In Europa le galline ovaiole sono gli animali per cui il processo di transizione cage-free è più avanzato.
In Austria le gabbie sono vietate dal 2020 e da anni il mercato aveva già avviato una completa trasformazione. In questo paese c’è stata una forte iniziativa dei produttori, i quali hanno anche istituito un sistema di tracciabilità privato che consente di individuare l’allevamento di provenienza del singolo uovo e che è stato in seguito certificato a livello federale.

In Germania, nel 2015 è stato previsto un divieto di nuovi allevamenti e la conversione o dismissione delle strutture con gabbie esistenti a partire dal 1° gennaio 2026 per legge federale. È da evidenziare che le gabbie erano ridotte a meno del 6% già nel 2020 e che c’è stato un essenziale contributo dei consumatori, i quali hanno esercitato una ferma opposizione anche all’uso delle gabbie convenzionali. Queste ultime, infatti, sono state soppiantate da quelle arricchite in anticipo rispetto alla scadenza dell’attuazione della direttiva dell’Unione europea.

In Lussemburgo le gabbie per le galline ovaiole sono vietate dalla legge dal 2015, mentre in Repubblica Ceca il dibattito pubblico è stato avviato nel 2018, in parte spinto da una serie di indagini. Il risultato è stato — con il supporto dei produttori — l’abolizione delle gabbie entro il 2025, poi sancita per legge entro il 2027.

In Danimarca l’accordo con i produttori ha portato all’abolizione a partire dal 2023, con un periodo di transizione di 12 anni per le ultime 7 aziende che ancora prevedevano l’uso delle gabbie. Il processo sarà, quindi, completo entro il 2035.

La Slovacchia ha firmato nel 2020 un memorandum di intesa tra l’associazione dei produttori e il Ministero dell’Agricoltura che prevede la dismissione delle gabbie entro il 2030, con un supporto pubblico per incentivare la transizione.

Verso l’abolizione delle gabbie in Italia

In Italia il numero di galline ovaiole in gabbia è diminuito costantemente nell’ultimo decennio a causa dell’aumento della domanda di uova allevate a terra da parte del mercato, tanto che, nel 2019, il numero di esemplari allevati in gabbia è stato superato dal numero di galline allevate in sistemi alternativi. Il minimo è stato raggiunto nel 2021, con 14.434.936 galline ancora in gabbia, pari al 35,62% del totale, in netto calo rispetto al 62% registrato solo 5 anni prima: a metà 2016 (primo dato statistico disponibile) le galline in gabbia erano 23.148.798 su un totale di 37.328.663 galline ovaiole nel paese.
Nel corso del 2022 si è registrata un’ulteriore riduzione del numero di allevamenti con gabbie (-77 allevamenti), anche se il numero di galline in gabbia è leggermente aumentato (+295.470); al contrario, è diminuito notevolmente il numero di galline allevate in sistemi alternativi (-539.364). Questi dati si spiegano meglio nel contesto dei focolai di influenza aviaria in diverse aree dell’Italia tra il 2021 e il 2022, che hanno portato allo spopolamento di molti allevamenti e a un aumento delle galline allevate in gabbia, in quanto i sistemi alternativi sono maggiormente colpiti dalle epidemie.

L’impegno di Animal Law Italia per le galline ovaiole

Le condizioni delle galline ovaiole necessitano sicuramente di una revisione decisiva della legislazione europea sul benessere animale che completi e liberi da ogni ambiguità il divieto di gabbie, richiesto a gran voce con l’iniziativa dei cittadini europei End The Cage Age. Questo è il motivo per cui sosteniamo la campagna No Animal Left Behind, affinché nessun animale sia lasciato indietro dalla nuova normativa.
L’Italia, che ha già iniziato il processo, può accelerare la transizione per far sì che alle galline ovaiole possano essere garantite quanto prima condizioni migliori. Animal Law Italia sta elaborando un piano per supportare la transizione cage-free per questi animali, con una strategia che preveda di destinare fondi europei alla riconversione delle piccole realtà. Nei prossimi mesi pubblicheremo aggiornamenti su questo progetto.

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